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ChatGPT ha (quasi) risolto il problema della memoria: benvenuti nell’era dell’IA-conversazionale

Per anni abbiamo avuto conversazioni con chatbot che sembravano... be', robotiche. Ogni interazione partiva da zero. Ogni volta dovevamo spiegare tutto da capo, come se parlassimo con un perfetto sconosciuto. E nonostante trucchi, prompt elaborati e “hack” creativi per aggirare il problema, la mancanza di memoria era un limite evidente. Ma oggi, qualcosa è cambiato. OpenAI ha annunciato una novità epocale: ChatGPT ora può ricordare dinamicamente le conversazioni passate . Non stiamo parlando di un semplice log cronologico, ma di una memoria contestuale e attiva che permette all’IA di recuperare e collegare informazioni già condivise in precedenti interazioni, anche quelle apparentemente insignificanti (come una ricetta di Mahi Mahi, per esempio). Cosa significa questo, concretamente? Significa che stiamo entrando in una nuova era dell’intelligenza artificiale, un’era che va oltre la semplice interazione transazionale (“fammi questa domanda, dammi questa risposta”) per arrivar...

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